Acetato di Retinile
Nome comune
Acetato di Retinile
INCI
Acetato di Retinile
Processo di Estrazione o Produzione
Il Acetato di Retinile è un estere retinilico, una forma di riserva di vitamina A che deve subire una conversione enzimatica prima di diventare biologicamente attiva. Viene sintetizzato esterificando il retinolo (vitamina A1) con acido acetico. Questo processo:
- Stabilizza la molecola, rendendola meno soggetta all'ossidazione rispetto al retinolo libero.
- Ne aumenta la conservabilità, facilitandone l'incorporazione nelle formulazioni di cosmetici e integratori alimentari.
- Riduce il potenziale di irritazione poiché rilascia lentamente l'acido retinoico attivo nel tempo.
Fonti
- Fonti naturali: si trovano nell'olio di fegato di pesce, nei latticini e nei tuorli d'uovo.
- Produzione sintetica: comunemente prodotto per l'uso in formulazioni per la cura della pelle e integratori alimentari.
Paese di Origine
L'acetato di retinile viene prodotto commercialmente in Europa, Nord America e Asia, e la produzione è principalmente focalizzata su applicazioni cosmetiche e farmaceutiche.
Funzione
- Precursore dell'acido retinoico: l'acetato di retinile deve convertirsi in retinolo, poi in retinaldeide e infine in acido retinoico per diventare biologicamente attivo.
- Proprietà anti-invecchiamento delicate: supporta la produzione di collagene, aiutando a ridurre linee sottili e rughe.
- Antiossidante: aiuta a proteggere la pelle dallo stress ossidativo e dai danni dei radicali liberi.
Proprietà
- Maggiore stabilità: più stabile del retinolo, il che lo rende meno suscettibile alla degradazione causata dalla luce e dall'aria.
- Richiede più fasi di conversione: deve subire tre trasformazioni enzimatiche prima di trasformarsi in acido retinoico attivo.
- Minore potenziale di irritazione: l'acetato di retinile è più delicato del retinolo, della retinaldeide o della tretinoina, rendendolo adatto alle pelli sensibili.
Conversione Enzimatica in Acido Retinoico
L'acetato di retinile è di per sé biologicamente inattivo e richiede una conversione enzimatica nella pelle per trasformarsi in acido retinoico, la forma che si lega direttamente ai recettori dell'acido retinoico (RAR) e innesca i processi di rinnovamento della pelle.
Percorso di conversione passo dopo passo:
- Idrolisi (enzima retinil estere idrolasi):
- Acetato di retinile (C22H32O2) → Retinolo (C20H30O)
- Questa reazione avviene nell'epidermide ed è catalizzata dagli enzimi retinil estere idrolasi.
- Ossidazione (enzima retinolo deidrogenasi):
- Retinolo (C20H30O) → Retinaldeide (C20H28O)
- Questo passaggio, che avviene nei cheratinociti (cellule della pelle), è catalizzato dagli enzimi retinolo deidrogenasi (RDH).
- Ossidazione finale (enzima retinaldeide deidrogenasi):
- Retinaldeide (C20H28O) → Acido retinoico (C20H28O2)
- Questo passaggio è catalizzato dagli enzimi retinaldeide deidrogenasi (RALDH), che attivano il retinoide per il rinnovamento e la riparazione della pelle.
Poiché l'acetato di retinile richiede tre conversioni enzimatiche prima di diventare attivo, è molto meno potente del retinolo, della retinaldeide o della tretinoina (l'acido retinoico stesso).
Benefici
- Migliora la luminosità della pelle e riduce l'iperpigmentazione.
- Riduce al minimo le linee sottili e le rughe con un uso costante e prolungato.
- Rischio di irritazioni ridotto, il che lo rende un'opzione ideale per i principianti o per chi ha la pelle sensibile.
- Le proprietà antiossidanti aiutano a neutralizzare i radicali liberi, proteggendo dai danni ambientali.
Controindicazioni e Precauzioni
- Meno potente della retinaldeide e dell'acido retinoico, il che significa che i risultati impiegano più tempo per comparire.
- Sensibile ai raggi UV: deve essere conservato in un imballaggio opaco e ermetico per evitarne il degrado.
- Aumenta la sensibilità della pelle alla luce solare: è essenziale usare quotidianamente una protezione solare ad ampio spettro. Meglio applicarla durante le routine serali.
- Se ne sconsiglia l'uso durante la gravidanza, poiché i retinoidi possono interferire con lo sviluppo fetale.